Arrivati in Europa soltanto negli ultimi anni, ma dalle origini antiche – parliamo addirittura dell’epoca Azteca –, i semi di chia vengono ricavati dalla coltivazione della Salvia Hispanica, una pianta presente in particolar modo nell’America Latina. La loro crescente diffusione è dovuta soprattutto alle numerose proprietà nutrizionali e ai molteplici benefici: sono infatti ricchi di Omega 3 e di calcio e consentono di equilibrare i livelli di zuccheri nel sangue e favorire un certo senso di sazietà; aspetti che li rendono perfetti per chi desidera mantenere uno stile di vita sano attraverso un’alimentazione salutare. Nonostante siano presenti ormai in numerose diete, sono però ancora tanti i dubbi legati al loro consumo e una delle domande più diffuse è proprio: come si mangiano i semi di chia? Cerchiamo di fornire in questo articolo una risposta esaustiva e qualche consiglio utile su come consumarli nei diversi pasti.
Semi di chia: si mangiano cotti o crudi?
Partiamo subito con un chiarimento importante: non esistono diktat secondo i quali sia obbligatorio consumarli in un unico modo. I semi di chia possono essere mangiati sia crudi che cotti, esiste soltanto un’unica postilla che può essere utile sottolineare: come molti alimenti di questo genere, se si vuole ottenere il massimo dalle proprietà nutritive che contengono, è consigliabile mangiarli crudi; una volta cotti, infatti, perdono gran parte della loro efficacia e, di conseguenza, non garantiscono gli stessi benefici.
Come mangiare i semi di chia a colazione
Un ottimo modo per consumarli crudi è aggiungendoli allo yogurt oppure ai centrifugati e agli smoothies mattutini; ne basta un cucchiaino, magari insieme al muesli o a un po’ di frutta, per una colazione ricca, gustosa e sana. È sufficiente lasciarli riposare qualche minuto per vederli addensare e rendere lo yogurt ancora più cremoso. Consigliamo di provarli anche con i frullati: il sapore rimane sempre lo stesso, ma cambia la consistenza; esattamente come succede con il famoso pudding, costituito semplicemente da latte o qualunque altra bevanda vegetale, che a contatto con i semi di chia – e della sostanza oleosa, quasi gelatinosa, che rilasciano – si addensa diventando una sorta di budino.
Semi di chia nei panini e nelle insalate
Li avrete visti innumerevoli volte, probabilmente chiedendovi proprio cosa fossero, nei panini gourmet o nelle insalate. Vengono infatti usati moltissimo nella preparazione di sandwich vegetariani, per via della loro straordinaria capacità saziante. Oltre a dare un aspetto estetico più interessante ai piatti, consentono quindi di alzarsi da tavola, anche dopo un’insalata, senza avere ancora quel fastidioso senso di fame.
I semi di chia nelle bevande e nelle farine
Tra i tantissimi modi di mangiare i semi di chia c’è anche la possibilità di macinarli crudi fino a formare una farina che, mischiata a quella utilizzata abitualmente, consente di preparare delle gustosissime pizze, panini o facacce; ma anche dolci come i pancake e i muffin. Sono inoltre perfetti anche all’interno di tisane o bevande fresche, aggiunti ovviamente in piccole dosi.
Quanti semi di chia mangiare al giorno
A questo proposito, possiamo dire che la dose raccomandata è di circa dieci grammi al giorno, che equivale pressapoco a un cucchiaio. Si può tranquillamente arrivare anche a una ventina di grammi, quindi due cucchiai, per ottenere un maggiore effetto benefico, ma è comunque caldamente consigliato non andare oltre. Mangiare semi di chia aiuta ad espellere più facilmente le tossine, contribuendo a regolarizzare l’attività intestinale; bisogna perciò stare attenti a non abusarne, per evitare l’effetto lassativo.
Come conservare i semi di chia
Concludiamo questo articolo con un’indicazione che speriamo possa tornarvi utile e rispondendo a un’altra domanda che viene fatta molto spesso: come si conservano i semi di chia? Noi consigliamo di tenerli all’interno di un barattolo di vetro e, possibilmente, senza lasciarli esposti alla luce. Nel periodo estivo, quando il caldo diventa insopportabile, è addirittura meglio conservarli in frigorifero, sempre all’interno di un barattolo.