Diffusa in tutto il mondo e apprezzata per la sua eccellente qualità, la noce comune del Cile è uno dei nostri prodotti più conosciuti e acquistati sul mercato della frutta secca.
Detta anche noce “Mariposa”( in italiano “farfalla”) proprio per la particolare forma del gheriglio, che ricorda appunto una farfalla, ha un sapore pieno ma delicato, che la rende perfetta per essere consumata sia come spuntino che come ingrediente in cucina per realizzare primi piatti sfiziosi, arricchire insalate e contorni, creare dolci e tanto altro.
Il suo consumo è infatti aumentato negli anni, di pari passo con una conoscenza più specifica da parte dei consumatori, sempre più consapevoli dei benefici di questo alimento, ricco in particolare di acidi grassi insaturi, quindi “buoni”, tra cui gli acidi grassi Omega3 e Omega 6, importanti per la prevenzione e la cura del nostro apparato cardiocircolatorio.
Da dove provengono esattamente le nostre Noci Mariposa?
Le nostre Noci Mariposa provengono dalla cooperativa Agronuez Choapa, situata nella valle di Illapel in Cile e da anni nostra partner nell’importazione in Italia di noci in guscio e sgusciate della varietà Chandler e Serr.
Composta da 120 soci, la cooperativa è nata a seguito della ridistribuzione di terre della riforma agraria ai contadini, che hanno sviluppato le loro coltivazioni e gli impianti relativi su terrapieni per aumentare la profondità del terreno, in un clima secco e freddo ai piedi delle Ande, ideale per dare vita a un prodotto di qualità eccellente sia nel sapore che nelle dimensioni.
Gli attuali piccoli produttori hanno ricevuto un importante appoggio dai progetti del governo che hanno identificato la noce europea come una coltivazione potenziale ed economicamente valida per il territorio e l’ambiente locale.

Camion acquistato con parte del premio FLO
La cooperativa Agronuez ha poi potuto usufruire anche dei premi Flo, di cui il 50% negli ultimi anni è stato destinato all’acquisto di un camion, mentre la parte restante è stata investita in un fondo sociale interno per situazioni di emergenza (problemi di salute, morte nelle famiglie dei soci a causa della pandemia) e per acquistare e distribuire ai soci prodotti specifici da incorporare ai terreni per aumentarne la ritenzione idrica.
Contemporaneamente la nostra cooperativa ha lavorato in questi anni a progetti orientati al coinvolgimento della grande distribuzione italiana nel miglioramento della commercializzazione di questo prodotto, nuovo e certificato FLO, oltre al reinvestimento di parte dei nostri utili per il miglioramento delle infrastrutture produttive sul posto, tra cui la nuova centrale di lavorazione entrata in funzione nel 2017 e dotata di tutte le attrezzature più moderne.
La solida collaborazione creatasi nel tempo ha certamente dato i suoi frutti perché dal 2017 al 2021 abbiamo importato in Italia 99.300 Kg di noci mariposa, un dato significativo della crescita positiva e costante della cooperativa.
Le nuove sfide

Effetti della siccità sui malli – foto Rafael Aguilera
Tuttavia, da marzo 2022, periodo annuale in cui inizia la raccolta, i produttori della Valle di Illapel stanno vivendo un momento difficile a causa della prolungata siccità: ormai da anni le piogge sono scarse e l’acqua non è sufficiente per riempire le dighe che vanno ad alimentare i serbatoi e le riserve di ogni produttore; con la mancanza d’acqua per l’irrigazione le noci cadono a terra, ma il mallo, disidratandosi, si attacca al guscio, rendendo le noci inutilizzabili.
I tecnici di Agronuez stanno mettendo in atto alcune strategie con l’intento di salvare almeno una parte della produzione e allo stesso tempo avere alberi che producano noci di diametri commercialmente validi; una di queste consiste nel suggerire ai produttori di eliminare la metà delle piante presenti nella propria parcella per ottimizzare l’irrigazione, ma non tutti sono disposti a farlo, quindi al momento le parcelle in buono stato sono poche. La signora Betzabe Galvez ad esempio, è una dei soci che per prima ha tagliato il 50% delle piante della sua parcella per poter salvare l’altra metà e ottenere qualche risultato; finora però solo altri 3 agricoltori oltre a lei hanno applicato questo metodo.
La situazione potrebbe quindi diventare drammatica, perché sebbene la qualità del prodotto sia confermata, le aspettative di calibro risultano inferiori rispetto alla media e questo potrebbe progressivamente diminuire il valore del prodotto e danneggiare un commercio finora cresciuto positivamente.