Originaria dell’America pre-colombiana, l’amaranto è una pianta che fa parte della famiglia delle Amarantacee, ma viene comunemente utilizzato come un cereale. L’amaranto, considerata pianta sacra e legata all’amicizia che, come da significato del suo nome “non appassisce mai”, è famosa per le infiorescenze color rosso amaranto e per i suoi piccolissimi semi commestibili, che spesso vengono cotti insieme alla quinoa per via delle loro proprietà e dei tempi di cottura uguali.
Proprietà e benefici dell’amaranto
I semi di amaranto sono ricchi di proteine e fibre, non contengono glutine e per questo sono ideali per chi soffre di allergie o intolleranze come la celiachia. Altamente digeribili sono utili per chi soffre di disturbi intestinali e sono ideali anche per l’alimentazione di bambini e anziani e per coloro che hanno deciso di seguire un’alimentazione priva di carne e derivati animali. L’amaranto contiene un’elevata quantità di lisina e garantisce un ottimo apporto di ferro, calcio, fosforo e magnesio. Contiene inoltre vitamina b e vitamina c, acido aspartico, arginina, serina, alanina e acido glutammico; ha buone quantità di amminoacidi, non contiene grassi saturi e ha un basso indice glicemico e rappresenta una valida alternativa ai cereali.
Calorie e valori nutrizionali dell’amaranto
L’amaranto è un alimento particolarmente energizzante: 100 grammi apportano circa 370 calorie; inoltre 100 grammi di semi di amaranto contengono:
- Lipidi 1,6 g
- Sodio 6 mg
- Potassio 135 mg
- Glucidi 19 g
- Fibra alimentare 2,1 g
- Proteine 3,8 g
- Calcio 47 mg
- Ferro 2,1 mg
- Piridossina 0,1 mg
- Magnesio 65 mg
Come si cucinano i semi di amaranto?
Con i semi di amaranto si possono creare numerose ricette, dall’antipasto al dolce. Prima di cucinarli vanno lavati con abbondante acqua e successivamente scolati utilizzando un colino a maglie fine. L’amaranto deve bollire per circa mezz’ora in una quantità d’acqua pari a 3 volte quella dei semi. Trascorso il tempo di cottura, si dovrà spegnere il fornello e coprire la pentola per almeno 10 minuti, in questo modo i semi si gonfieranno ed assumeranno la loro forma caratteristica. Passato il tempo di riposo, i semi vanno scolati nuovamente con un colino per eliminare l’acqua in eccesso.
A questo punto i semi sono pronti e possono essere utilizzati in vari modi: mescolati ad una ricca insalata di legumi, nell’impasto delle polpette, inseriti in zuppe, vellutate, verdure ripiene, sformati e torniti. Nei dessert sono spesso aggiunti a macedonie, biscotti e barrette energetiche.