Foto © Wara Vargas/Fairtrade Italia/Fairpicture
Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. È un vecchio detto che spesso fa riferimento al rapporto che abbiamo con il cibo, a quello che mettiamo nel piatto e a come lo cuciniamo, ma è veritiero anche per le scelte alimentari che ogni giorno facciamo al supermercato, che definiscono la nostra identità, raccontano chi siamo e spesso anche il contesto culturale e sociale che più ci appartiene.
Scegliere di mangiare in modo sano e utilizzando prodotti di qualità, ad esempio, significa fare una scelta etica, sostenibile e politica, a favore della nostra salute, ma anche a sostegno dei lavoratori e dell’ambiente, nel rispetto dei diritti fondamentali.
Come fare concretamente una spesa responsabile e più sostenibile?
È possibile farla ogni giorno, prediligendo prodotti di stagione, biologici e non trattati con diserbanti o concimi chimici, controllando le etichette, informandosi sui marchi e sulle attività delle aziende; ma in particolare, questo mese il compito diventa ancora più facile e conveniente, grazie alla campagna “Settimane Fairtrade” promossa da Fairtrade Italia e attiva su tutto il territorio nazionale nei punti vendita Coop, Aldi, Lidl, Carrefour, Pam Panorama e Mercatò, a cui è possibile aderire dal 1° al 30 ottobre.
Un’iniziativa nata ormai vent’anni fa e che incentiva consumi più consapevoli attraverso la promozione di tanti prodotti del mondo equo e solidale venduti a prezzi scontati. Acquistare uno di questi prodotti significa attivare e sostenere un circuito virtuoso importante, che punta a migliorare i redditi dei lavoratori, escludere il lavoro minorile, promuovere la parità di genere e contrastare gli effetti della crisi climatica.
Ma cosa significa acquistare equo e solidale?
Scegliere un prodotto che segue i criteri del commercio equo e solidale significa sostenere una modalità di commercio tra i produttori del Sud del mondo e i consumatori occidentali, basata sulla sostenibilità generale del ciclo economico e produttivo e sulla protezione dei diritti dei lavoratori.
I piccoli produttori coinvolti hanno un accesso diretto al mercato e percepiscono un prezzo minimo ed equo per il loro lavoro, fondamentale per raggiungere l’autosufficienza economica e migliorare le proprie condizioni di vita. Questo rafforza anche il loro ruolo all’interno delle organizzazioni e contribuisce a rendere quest’ultime sempre più indipendenti e autogestite dall’interno.
Inoltre, attraverso il Premio Fairtrade, gli agricoltori ricevono guadagni extra per avviare progetti sociali o ambientali, spesso investiti in acquisto di nuovi materiali o macchinari, per avviare corsi di formazione o altre iniziative a sostegno delle famiglie della comunità.
Non dimentichiamo poi l’impatto ambientale: le coltivazioni sono spesso biologiche, supportate dall’utilizzo di tecnologie che rispettano il territorio con l’obiettivo di promuovere una maggiore sostenibilità in tutte le fasi della produzione.
I prodotti equo solidali si dimostrano quindi una valida alternativa ai tradizionali prodotti industriali, un ottimo acquisto che ognuno di noi può fare, senza farsi condizionare dal marketing o da altri fattori, primo tra tutti il prezzo: perché è vero che può essere più elevato per i motivi sopra elencati, ma è proprio il rispetto di determinati standard e principi ad assicurare qualità e salute per noi stessi, per i lavoratori coinvolti e per il pianeta.